Questa volta vorrei approfondire il mondo delle piante aromatiche raccogliendo informazioni in giro per il web e raggruppandole in un unico articolo. Elencherò in ordine alfabetico le piante aromatiche e ognuna avrà il link di riferimento sottostante e qualche consiglio sulla coltivazione. Non bisogna necessariamente disporre di un orto o di una terrazza per costruirsi un piccolo spazio riservato alle piante aromatiche, basta un davanzale, ecco il mio
Cosa intendiamo per piante aromatiche?
Sono quelle piante utilizzate in cucina al fine di aromatizzare i nostri piatti. Il termine pianta aromatica indica piante contenenti sostanze di odore gradevole (aromi), ricche di oli essenziali, la cui funzione biologica si ipotizza possa essere: di difesa dagli insetti fitofagi (insetti che si nutrono di piante), per i quali risultano repellenti; di stimolanti il metabolismo vegetale; nei fiori di attrazione per gli insetti pronubi (gli insetti che trasportano il polline da un fiore all'altro); di agenti allelopatici per la difesa e la competizione con altre specie, e di difesa dagli erbivori. Le piante aromatiche possono essere specie arboree, arbustive o più frequentemente erbacee annuali o perenni
Quali sono gli utilizzi?
Possono essere utilizzate: in cucina come spezie per insaporire i cibi, o prolungare la conservabilità di alcune pietanze, in erboristeria fresche o più frequentemente essiccate per la preparazione di infusi o bevande dissetanti, industrialmente per la preparazione di liquori o amari,in profumeria per la preparazione artigianale di profumi, pomate e creme, nelle industrie chimiche per l'estrazione delle essenze destinate alle industrie alimentari, cosmetiche e farmaceutiche (sempre di più sostituite dagli aromi di sintesi, meno costosi e con caratteristiche costanti), in alcune religioni, gli aromi sviluppati dalle gommoresine e dai balsami sono parte integrante o accessoria della liturgia.
Elenco e caratteristiche delle principali piante aromatiche:
AGLIO: è
una preziosissima pianta perenne, bulbosa, originaria delle zone
desertiche dell'asia e conosciuta ed usata fin dall'antichità. I fiori
quando si formano, sono portati da degli
steli fiorali alti dai 40 agli 80 cm che portano alla sommità una
infiorescenza fiorale ad ombrella. I fiori sono piccoli portati da dei
corti peduncoli, sono bianchi tendenti al rosso-rosa e spesso non si
aprono ed abortiscono ancora in bocciolo. La parte che utilizziamo è il
bulbo racchiuso da una decina di foglie delle 'tuniche sterili' perchè
hanno esclusivamente una funzione protettiva. Ogni bulbo contiene da 6 a
14 bulbilli o spicchi stretti fra loro e ricoperte da scaglie
membranose, lo spicchio rappresenta l'organo di moltiplicazione è
attacato al fusto. In cucina si può rendere il sapore dell'aglio meno
potente togliendo l'anima ovvero la parte centrale. Per maggiori info consulta la fonte clicca qui
ALLORO: il suo nome deriva dal latino "laurus" che vuol dire "nobile" (avete presente le famose corone d'alloro?).
E' una pianta molto diffusa, soprattutto nei paesi a clima temperato sia in pianura che in collina. Il Lauro cresce spontaneo in tutti i Paesi del Mediterraneo, nelle macchie e nei boschi ed è molto utilizzato nei giardini e nei parchi come pianta ornamentale oltre che apprezzato per la sua fragranza aromatica. E' una pianta molto rustica che si adatta molto bene a crescere nelle più diverse situazioni ambientali sia in vaso che in pieno campo. Può essere esposta tranquillamente in pieno sole, ma cresce bene anche nei luoghi ombreggiati. E' una pianta che può essere allevata in appartamento perchè se si rispettano le sue esigenze colturali, si adatta anche alla nostra casa.
Le temperature di coltivazione sono quelle tipiche delle regioni a clima mediterraneo. Temperature sotto gli zero gradi centigradi sono tollerate per brevi periodi di tempo. Gradisce una buona circolazione dell'aria ma non tollera le correnti d'aria.E' una pianta che va annaffiata con moderazione durante la primavera e l'estate ogni qual volta lo strato superficiale del terreno si asciuga. A partire dall'autunno e per tutto l'inverno si diminuiscono le irrigazioni e si sospendono se le temperature scendono sotto i 7°C. Attenzione ai ristagni idrici che sono la principale causa di morte delle piante di alloro.
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ANGELICA: E' diffusa nell'Europa nord orientale mentre
in Italia non si ritrova facilmente allo stato spontaneo. La si ritrova
solo in alcune zone soleggiate e fresche, riparate dal vento in alcune
valli delle Alpi e degli Appennini fino a 3.000 m d'altitudine. L'Angelica, ha necessità di un clima fresco, umido, con terreni profondi, ben drenati, ricchi di sostanza organica e umidi. Tollera terreni con ph che vanno da 4,5 a 7. E' una pianta tollerante per le basse temperature e sopporta senza grossi problemi gli inverni rigidi. Nel maneggiare l'angelica bisogna usare grande cautela in quanto i suoi succhi (che contengono tra l'altro furanocumarine) sono irritanti per la pelle e causano irritazioni.
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BASILICO: il suo nome deriva dal greco basilikos «pianta regale» nome attribuito alla sua bontà come pianta aromatica. E' una pianta annuale erbacea che presenta i fusti eretti che può raggiungere un'altezza di 60 cm. Le foglie del Basilico sono provviste di picciolo, ovali lanceolate, di dimensioni molto variabili a seconda della specie così come il colore che varia dal verde intenso al verde cupo al viola o al porpora a seconda delle varietà. Le foglie sono ricche di oli essenziali che conferiscono il caratteristico aroma.
Le temperature ottimali di coltivazione sono tra i 20 - 25°C ma con un buon tenore di umidità tollera anche temperature più alte. E' una pianta che cresce in pieno sole e può essere coltivata egregiamente sia in vaso che in piena terra. Temperature al di sotto dei 10 °C non sono ben tollerate. Il basilico va annaffiato generosamente ma facendo attenzione ai ristagni idrici che non sono graditi.
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BORRAGINE: E' una pianta molto comune che si ritrova
ovunque con i suoi magnifici fiori blu dagli stami quasi neri: nei prati
incolti, nei bordi delle strade, lungo i muretti, nei giardini, tra le
macerie, ecc. fino a 1000 m di altitudine. Si suppone che sia
originaria del Medio Oriente ma oramai è naturalizzata in quasi tutto il
mondo.
La borragine fiorisce da maggio a settembre ed i semi maturano da luglio ad ottobre.
La borragine è una pianta che non richiede alcun tipo di cura ed è molto facile da coltivare. Cresce ovunque preferendo i terreni asciutti, sciolti ed esposti in pieno sole. Vive tranquillamente in terreni con ph che vanno da 5 a 8. La borragine può essere seminata in primavera direttamente in giardino, nell'orto o in grandi vasi e senza problemi si propaga da sola tanto che se un anno l'avete seminata, state certi che l'anno successivo comparirà da sola tanto da dover essere tenuta sotto controllo. La borragine si può seminare anche in autunno in questo caso la produzione sarà anticipata e le piante saranno più grandi.
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CAMOMILLA: Di
"camomilla" ne esistono numerose specie che spesso si confondono tra
loro. Le più utilizzate per le loro proprietà terapeutiche
straordinarie sono due: la comune e la romana. Sono tre i caratteri distintivi della camomilla comune
oltre al profumo caratteristico:
le ligule bianche (i fiori esterni) dei capolini al termine della fioritura sono rivolte verso il basso, il
ricettacolo fiorale è conico e cavo nel suo interno senza "pagliuzze"
tra i fiori, le foglie sono incise in profonde lacinie. E' una pianta che ama il sole, l'aria ed il caldo viceversa
non ama le correnti d'aria ed il vento eccessivo. Predilige i luoghi
con inverni miti e con una buona umidità anche se non gradisce
l'eccessiva umidità notturna.
Si annaffia regolarmente in modo che il terreno rimanga
sempre umido, non fradicio. Un'irrigazione costante, specialmente prima
della fioritura e dopo la raccolta dei fiori è importantissima.
Attenzione ai ristagni idrici che non sono tollerati. Quando si
annaffiano bisogna fare attenzione a
non bagnare i capolini. E' quindi da evitare l'irrigazione a pioggia ma
preferire quella a scorrimento o per infiltrazione laterale altrimenti
i capolini possono annerirsi prima della maturazione. Per maggiori info consulta la fonte clicca qui
CANNELLA: La cannella o come gli antichi la chiamavano, il
cinnamomo, è una spezia molto diffusa ed utilizzata
sia nei paesi orientali che occidentali. Il suo nome italiano "cannella" deriva dal latino "canna =canna" per la forma che aveva quando
giungeva dai paesi di origine. Questa spezia al
contrario della maggior
parte delle droghe che si ricavano o dalle foglie o dai fiori, si ricava
dai rami o dai fusti. Si utilizza infatti la parte interna della
corteccia dei rami più giovani o più frequentemente si taglia la pianta
di due anni di età appena sopra il livello del suolo. Le parti tagliate
si mettono quindi ad essiccare e via via si elimina la
corteccia più esterna e man mano che seccano ulteriormente assumono il
classico aspetto a "sigaro" color nocciola che ben conosciamo. I
bastoncini possono durare a lungo e conservare tutto il loro aroma
purchè conservati in barattolini di vetro sigillati e lontani dalla luce
e dal calore. Per maggiori info consulta la fonte clicca qui
CAPPERO: Si tratta di una pianta perenne suffruticosa, vale a dire con una parte basale legnosa
sulla quale si formano ogni anno nuovi germogli che non lignificano ma restano erbacei
e che, alla fine della buona stagione, si seccano per ricrescere l'anno successivo.
Generalmente la ritroviamo appesa a muretti a secco o lungo le spaccature della
roccia. E' tipico, nell'isola di Pantelleria e di Salina trovare piante di capperi
nei più nascosti ed impervi affratti rocciosi. Questo è dovuto al fatto che geghi
(Tarentola mauritanica) e lucertole (Podacris sicula) sono ghiotte degli essudati
zuccherini del frutto e quindi ingerendoli, ingersicono anche i semi che passano
indenni attraverso il loro apparato digestivo e sono espulsi con la defecazione
ed è in questo modo che le piante si propagano e si ritrovano nei posti più impensabili. Il
cappero è una pianta rustica che cresce in zone esposte a sud,
assolate, ma al
riparo dai venti freddi. Non ha
particolari esigenze in fatto di terreno infatti
cresce molto bene tra le rocce ed i
sassi. E' molto resistente al vento ed alla
siccità grazie al suo apparato radicale
che si insinua molto in profondità nel terreno. E' una pianta che viene
allevata in aridocoltura, vale a dire senza l'apporto di
acqua di irrigazione.Per maggiori info consulta la fonte clicca qui
CHIODI DI GAROFANO:
Contrariamente a quello che
il nome potrebbe far intendere, non ha
nulla a che vedere con la pianta omonima,
il garofano, ma si tratta di piante
originarie dell'Indonesia e oggi molto coltivate
in tutta l'Indonesia; nel Sud Africa ed
in particolare nel Madagascar ed in Tanzania;
in Asia in particolare nelle Filippine,
nello Sri Lanka ed anche in sud America. Si tratta di alberi sempreverdi
che non superano i 10-15 m di altezza anche in coltivazione
vengono mantenuti di dimensioni più
ridotte, intorno ai 5 m.L’olio essenziale derivato dai boccioli è un liquido di colore giallino e dall’odore
fruttato e molto speziato mentre quello estratto dalle foglie ha un colore marron
scuro ed un odore di legno bruciato mentre quello che si ottiene dai rami è sempre
di colore giallognolo e con un odore di legno speziato. Già l'antica tradizione cinese ed indiana vuole l'uso dei chiodi di garofano per
le loro proprietà antisettiche e antifermentative. Oltre ciò venivano usati anche
come antispasmodici, analgesici, anestetici, tonici e stimolanti. Oggi la medicina moderna ha potuto prendere atto che effettivamente questa spezia
grazie all'eugenolo sono dei potenti antisettici e antifermentativi. Infatti sono
ormai più che note le loro proprietà antimicrobiche tanto che lo stesso
Paul Belaiche, il medico considerato tra i fondatori dell'aromaterapia, uno dei
principali esponenti della moderna fitoterapia, considerava l'olio essenziale dei
chiodi di garofano una delle "essenze maggiori" assieme alla santoreggia, al timo,
all'origano ed alla cannella. Per questa sua azione è sempre stato molto usato nella
medicina popolare come medicamento per uso locale (impacchi, cataplasmi, problemi
dentali o gengivali). Per maggiori info consulta la fonte clicca qui
CIPOLLA: La cipolla, per via delle radici che si
sviluppano molto superficiale, ha necessita di frequenti irrigazioni che
devono essere effettuate a bassa pressione e fatte in modo che l'acqua
rimanga localizzata negli strati superficiali. In linea generale si può affermare che le maggiori esigenze idriche
della pianta
si hanno dopo la semina o il trapianto dove un ambiente umido è
fondamentale per l'emergenza e l'attecchimento delle piantine e nella
fase di ingrossamento del bulbo.
Fondamentale è sospendere le irrigazioni circa 20 gg prima della raccolta per favorire la maturazione finale dei bulbi.
La parte commestibile è un bulbo che altro non è che l'ingrossamento della parte basale delle foglie che crescono molto strette attorno al vero fusto
chiamato "girello o disco", molto corto, fortemente
appiattito perchè gli internodi sono molto ravvicinati, largo 1-2 cm
che si trova sotto il livello del terreno. I fiori sono di colore
bianco, giallo-verdognolo o roseo e la fecondazioni avviene
principalmente ad opera degli insetti, soprattutto le api in quanto il
polline (maschile) viene emesso molto prima che lo stilo (femminile) sia
ricettivo (questo fenomeno si chiama proterandria). Per maggiori info consulta la fonte clicca qui
Per maggiori info consulta la fonte: clicca qui
CORIANDOLO: è una pianta annuale che si suppone sia
originaria del Medio Oriente o forse del nord Africa da dove si sarebbe
diffusa, sfuggendo alla coltivazione, in tutto
il bacino del Mediterraneo, in Asia ed
anche in America. I fiori compaiono all'inizio dell'estate, sono di colore rosato - bianco e riuniti in infiorescenze ad ombrella.
Il frutto è di piccole
dimensioni e ricorda una piccola sfera di
colore giallastro e ricco di scanalature che è la spezia che tutti noi
conosciamo. Del coriandolo, per le sue proprietà aromatiche, si possono utilizzare sia le foglie
che i semi. Le foglie sono usate prevalentemente nei paesi orientali e nelle americhe
mentre non sono usate in Europa dove invece si usano quasi esclusivamente i frutti
per aromatizzare vari
tipi di pietanze. I frutti di
coriandolo sono anche usati nell'industria farmaceutica
per aromatizzare i medicinali e
nell'industria erboristica per aromatizzare
soprattutto i lassativi. Ha un aroma
talmente forte che se si masticano i frutti, riescono a neutralizzare
anche l'aroma
dell'aglio. I frutti vanno consumati
secchi in quanto freschi hanno un odore molto sgradevole
che perdono con l'essicazione acquistando l'aroma
caratteristico del coriandolo. Per maggiori info consulta la fonte clicca qui
ERBA CIPOLLINA: si
tratta di una pianta alta fino a 25 cm che tende a formare dei grandi
cespugli.
E' provvista di un bulbo ovale avvolto
da diverse tuniche di consistenza cartacea
di colore bruno che a maturità risulta
formato da numerosi bulbilli (spicchi). Le foglie in numero di 3-4 per
singola pianta sono di forma cilindrica, cave, prive
di peli e guainanti alla base lo scapo
fiorale. Sono molto aromatiche e se tagliate
emanano un aroma simile a quello delle
foglie della cipolla o del porro. Durante
il periodo invernale si seccano per poi
riemergere con l'arrivo dei primi caldi. L'erba cipollina è rustica,
poco esigente, che non richiede particolare
attenzioni. Cresce bene sia nelle zone
soleggiate che in quelle in leggera ombra. E' una pianta che va
annaffiata abbondantemente soprattutto nel periodo estivo facendo
attenzione a non lasciare ristagni
idrici nel terreno.Per maggiori info consulta la fonte clicca qui
ISSOPO: il genere Issopo appartiene alla grande famiglia delle Lamiaceae dove ritroviamo
piante aromatiche molto famose quali la menta, la salvia, la maggiorana, la lavanda,
il basilico, l'origano, il timo e tante altre. Si tratta di una pianta erbacea originaria
delle regioni mediterranee che si ritrova fino alle zone montane dell’Europa meridionale,
nell'Asia occidentale, nel Marocco e in Russia. In Italia cresce spontanea soprattutto
nel nord, nei terreni sassosi, calcarei, nelle zone assolate e aride. L'issopo
è una pianta molto rustica che si adatta abbastanza bene alle diverse
situazioni
pedoclimatiche resistendo anche alle
basse temperature. E' una pianta che cresce
bene anche in vaso pertanto può essere
allevata con successo anche in casa purchè
sia posizionata al sole. Le annaffiature
devono essere molto moderate in quanto è una pianta che cresce bene
nei terreni secchi e non tollera gli
ambienti umidi. Per maggiori info consulta la fonte clicca qui
LAVANDA: il
nome generico "lavanda" con il quale siamo abituati a chiamare queste
piante è stato recepito letteralmente nella lingua italiana dal
gerundio latino "lavare" (che deve essere lavato)
per alludere al fatto che questa specie era molto
utilizzata nell'antichità (soprattutto nel Medioevo)
per detergere il corpo. La lavanda è una pianta molto
rustica, che ben si
adatta alle diverse situazioni pedo-climatiche e cresce spontanea
nell'Italia meridionale e la ritroviamo
nei terreni aridi e sassosi a formare dei bellissimi
cespugli. La lavanda è una specie rustica ma le esigenze ambientali sono
leggermente differenti a seconda
delle diverse specie ad esempio la Lavandula angustifolia è
molto più resistente al freddo rispetto alle altre specie.
Sono in ogni caso piante che vivono in pieno sole e non
hanno particolari esigenze. La lavanda non gradisce terreni
particolarmente umidi per cui tra un'irrigazione e l'altra è opportuno
attendere che il terreno
si sia asciugato. Per maggiori info consulta la fonte clicca qui
MAGGIORANA: sono piante erbacee, perenni nei loro luoghi di origine, cespugliose, originarie
dell'Africa nord-orientale e dell'Asia centrale. Al contrario
del suo parente prossimo, l'origano, non crescono spontanee in Europa ma sono solo coltivate. Eventuali piante spontanee che si
possono trovare sono quelle che sono "sfuggite" alla
coltivazione. La maggiorana pur essendo una
pianta
perenne viene coltivata in Europa come annuale in quanto non ha alcuna
tolleranza per le basse temperature. Solo nei suoi luoghi d'origine è
perenne. Per crescere al meglio e dare tutto il suo aroma deve
svilupparsi al sole, al caldo e all'aria. La maggiorana preferisce
terreni asciutti, va annaffiato poco e spesso facendo attenzione a non
inzuppare il terreno e non lasciare ristagni idrici che non sono
tollerati. Le maggiori richieste idriche si hanno quando la piantina è
ancora giovane e durante la fioritura.
MENTA: e'
una pianta molto diffusa e coltivata in quasi tutte le parti del
mondo a clima temperato, raramente nei paesi a clima tropicale. Il
genere è conosciuto per la produzione di olio essenziali presenti
nelle ghiandole situate sotto l'epidermide delle foglie. Ciascuna specie
sintetizza un'essenza particolare e pertanto alcune specie sono più
apprezzate di altre (quale ad esempio la Mentha piperita), in quanto
producono oli di maggior pregio.
La menta è una pianta che vive bene in
diversi climi tanto che si può trovare dall'Alaska al Kenya ma è più
frequente dove la primavera è fredda e umida e l'estate è calda e
asciutta. Da qui ne deriva che può crescere sia in pieno sole che in
zone ombreggiate anche se i luoghi molto luminosi favoriscono una
maggiore formazione di oli essenziali così come i giorni lunghi.La
quantità di oli essenziali è influenzata positivamente dalle
temperature: maggiore è la temperatura, maggiore sarà la produzione di
oli essenziali. La menta è una pianta che può essere tranquillamente
allevata sia in vaso che in piena terra.
Richiede delle annaffiature regolari e generose soprattutto durante il
periodo estivo. E' importante non bagnare le foglie quando si annaffia
in quanto l'evaporazione fa perdere oli essenziali. Per maggiori info consulta la fonte clicca qui
ORIGANO: l'origano appartenente al genere Originum,
famiglia Lamiaceae, raggruppa piante erbacee, perenni, cespugliose,
originarie dei paesi mediterranei. Cresce spontanea nei luoghi
assolati e aridi fino a 2000 m s.l.m. ed è coltivata come pianta
aromatica e per le sue proprietà terapeutiche. Il nome deriva dal greco "oros = montagna" e da "gamos = splendore,
delizia" vale a dire "gioia della montagna" perchè allo stato spontaneo
colora con i suoi fiori i pendii montuosi e collinari sassosi e
soleggiati.
La pianta viene spesso confusa con la
maggiorana (Origanum majorana della stessa famiglia)
in quanto l'aspetto è molto simile ma il gusto e l'aroma è molto
diverso in quanto non contiene gli oli essenziali propri dell'origano. Per crescere al meglio e dare tutto il suo aroma deve svilupparsi al sole, al caldo e all'aria. Coltivato in luoghi ombreggiati e freschi la qualità e la quantità di oli essenziali diminuisce sensibilmente. Sono le piante che crescono in prossimità delle zone marine che hanno la maggiore fragranza. Man mano che la vegetazione si secca è necessario rimuoverla. Non è una pianta particolarmente grande per cui deve essere fatto accuratamente il controllo delle erbe infestanti. Preferisce terreni asciutti, va annaffiato poco e spesso facendo attenzione a non inzuppare il terreno e non lasciare ristagni idrici che non sono in alcun modo tollerati che causano la putrefazione delle radici. Le maggiori richieste idriche si hanno quando la piantina è ancora giovane e durante la fioritura.
PEPERONCINO: il peperoncino appartiene al genere Capsicum ed alla famiglia delle Solanaceae che include una serie di piante importanti da un punto di vista alimentare
quali
il pomodoro, la patata, la melanzana, il tabacco, entrate ormai nell'uso quotidiano di tutti.
L'etimologia del nome Capsicum non è certa: potrebbe derivare dal greco "Kapto = divorare" con riferimento al piccante "che divora".
Essendo tanti i tipi di peperoncino vi consiglio di consultare direttamente la fonte clicca qui
PEPE: il piper nigrum è universalmente conosciuto come "il re delle spezie" tanto che nell'antichità
era una merce molto preziosa da essere una moneta di scambio.
Il Piper nigrum è una pianta perenne, semi
rampicante e arbustiva che raggiunge anche i 4-5 metri di altezza con
rami arrotondati, lisci con nodi molto larghi. E' una pianta dei climi tropicali che si coltiva bene ad
altitudini inferiori ai 1000 m s.l.m. Ama il caldo (temperature medie
ottimali sono tra i 25-30°C), la luce, una elevata umidità (umidità
ottimale tra il 60-90%) ed un'ottima ventilazione. Le precipitazioni annuali si devono aggirare intorno ai 1500 - 2500 mm,
ben distribuite nell'arco dell'anno in quanto periodi troppo lunghi di
siccità non sono tollerati.
Per maggiori info consulta la fonte clicca qui
PREZZEMOLO: il
prezzemolo, il cui nome scientifico è
Petroselinum hortense o secondo la più recente classificazione
Petroselinum sativum, appartiene alla famiglia delle Apiaceae
ed è originario dell'area del
Mediterraneo e dell'Asia occidentale. E' una pianta coltivata in quasi
tutti gli orti d'Italia ed è molto apprezzata per le sue proprietà
aromatiche e medicinali. E' una pianta biennale se coltivata, perenne se
allo stato spontaneo.
Il prezzemolo è una pianta molto rustica e
cresce bene nelle zone a clima temperato in pieno sole ma
preferibilmente a mezz'ombra. Le temperature ottimali di sviluppo sono
tra i 16-20°C . Temperature sotto 0°C e sopra 35 °C non sono tollerate.
Come crescono gli steli fiorali è opportuno eliminarli altrimenti la
pianta non produrrà più nuovi steli. Il prezzemolo va annaffiato
spesso, quasi tutti i giorni in modo da mantenere il terreno
costantemente umido.
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ROSMARINO: Il rosmarino appartiene al genere Rosmarinus,
famiglia delle Lamiaceae ed il suo nome scientifico è Rosmarinus
officinalis. Originario dei paesi del Mediterraneo si ritrova spontaneo
lungo la fascia costiera e fino a 1500 m s.l.m. E' una
pianta che ama il sole,
il caldo e l'aria quindi sono piante che devono essere coltivate
all'aperto, anche in vaso, purchè siano tenute in un balcone o in un
davanzale. Crescono molto bene lungo le zone litoranee del mediterraneo e
tollerano
senza alcuna difficoltà l'aria salmastra. E' preferibile però che siano
localizzate in zone riparate da eventuali venti freddi che potrebbero
sopraggiungere con l'inverno. Temperature al di sotto di 10-15 °C sono
mal tollerate specialmente se la pianta ha già un certo numero di anni.
Preferisce terreni asciutti, va pertanto
annaffiato poco e spesso facendo attenzione a non inzuppare il terreno e
a non lasciare ristagni idrici che non sono tollerati. Le maggiori
richieste idriche si hanno quando la piantina di rosmarino è ancora
giovane e durante la fioritura. Per maggiori info consulta la fonte clicca qui
SALVIA: la specie che comumemente siamo abituati ad utilizzare
peraromatizzare le nostre pietanze è la Salvia officinalis o Salvia
comune una specie perenne originaria dell'Europa delle zone a clima
mite. Il suo nome deriva dal latino "salvus=sano, salvo" o
"salus=salute" che stanno ad indicare le sue virtù come pianta curativa
attribuito dai romani alla S. officinalis. E' una pianta diffusa in tutti i paesi a clima mite e
forma dei veri e propri cespugli. I fusti sono dapprima di colore verde,
poi con la maturità diventano legnosi, a sezione quadrangolare e molto
ramificati. E' una pianta che può raggiungere il metro d'altezza. La Salvia è una pianta molto facile da
coltivare, rustica che vive bene se esposta in pieno sole. E' infatti
una pianta sia termofila che eliofila vale a dire che ama il caldo ed il
sole. In genere l'aerale di coltivazione arriva fino ai 900 m di
altitudine non oltre in quanto i climi troppo freddi non sono tollerati.
Sopravvive con difficoltà negli ambienti con inverni lunghi e freddi. E' una pianta che va annaffiata con moderazione, stando
attenti a non lasciare ristagni idrici nel terreno che sono la
principale causa di morte di queste piante lasciando asciugare il
terreno tra un'irrigazione ed un'altra. Sopportano anche la siccità e non amano l'eccessiva umidità atmosferica. Per maggiori info consulta la fonte clicca qui TIGLIO: il tiglio è un albero alto dai 15 ai 30 m di
altezza a foglia decidua, con tronco diritto, corteccia liscia che diventa screpolata, grigiastra e con venature longitudinali quando la pianta ha più di vent'anni di età. Presenta la particolarità di sviluppare numerosi polloni alla base che sono normalmente utilizzati per la moltiplicazione della pianta. Il tiglio è un albero che cresce in pieno sole che si adattano abbastanza bene alle diverse situazioni crescendo infatti senza troppi problemi anche negli ambienti urbani e tollerando quindi l'inquinamento atmosferico. Non gradisce però né l'eccessiva umidità né i terreni troppo asciutti. Sono piante molto tolleranti anche alle basse temperature. In queste condizioni però i semi non giungono a maturazione.In genere il tiglio non ha necessità di concimazioni durante la sua crescita, al momento dell'impianto si apporta la sostanza organica. Il tiglio preferisce terreni profondi, umidi, ben drenanti e con ph tendenzialmente acido. Le piante di tiglio durante l'inverno devono essere potate per eliminare i numerosi polloni che crescono alla base della pianta e per contenere il suo sviluppo e dargli la forma desiderata. Le piante coltivate vengono allevate in modo che la loro altezza non superi i 4 m per agevolare la successiva raccolta dei fiori. Per maggiori info consulta la fonte clicca qui TIMO: la parola timo deriva dal greco "Thymon" attraverso il latino E' una pianta arbustiva perenne
alta fino a 40-50 cm con un fusto legnoso nella parte inferiore e molto
ramificato che forma dei cespugli molto compatti.
Il Timo è una pianta dai climi temperati
che ama il sole. La coltivazione pertanto deve avvenire in pieno sole.
Riesce a tollerare per brevi periodi anche temperature di -10-15°C ma se
tali temperature persistono per troppo tempo allora è bene proteggere
le piante ricoprendole con dei teloni o riporle in luoghi riparati se
coltivato in vaso. Non gradiscono le escursioni termiche troppo elevate
alla ripresa vegetativa in primavera, con minime al di sotto di 0°C. Se
viene coltivato in pieno campo è molto utile fare delle sarchiature.
Le erbe infestanti non sono un grosso problema per il timo in quanto,
dato il suo rigoglio vegetativo riesce a prevalere sulle malerbe anche
se nei primi due anni di vita della pianta è bene tenerle sotto
controllo.
"Thymum che indica appunto questa pianta. |
VANIGLIA: La Vaniglia, Vanilla planifolia Andr.(conosciuta anche come Vanilla fragrans) appartiene alla famiglia delle Orchidaceae ed è una magnifica orchidea
originaria del Messico e del centro America che viene coltivata per la produzione di vaniglia.
La sostanza responsabile del caratteristico aroma della vaniglia è la vanillina,
un principio attivo aromatizzante che quando cristallizza, si trasforma in tanti
piccoli aghi scuri ed acquista il caratteristico aroma.
La vaniglia è una bellissima orchidea
rampicante che può raggiungere una lunghezza
anche di 30 m ed ha la particolarità che
si riproduce solo grazie ad un insetto che
vive esclusivamente in Messico. Fu
Charles Morren che scoprì questo fatto e come fecondarla
artificialmente. Questo fece si che la sua coltivazione si estese a
numerosi altri paesi del mondo tanto che oggi viene coltivata con
successo anche in Nuova Guinea, Papuasia e Madagascar. La vaniglia è
l'unica specie di orchidea che fornisca un frutto commestibile.| Per info consulta la fonte clicca qui |
ZAFFERANO: è una pianta erbacea provvista di un bulbo abbastanza grande di forma
sferica, di 3-5 cm di diametro, e circa 2 cm di altezza dal quale
spuntano le foglie lunghe, lineari e prive di picciolo di colore verde
molto intenso raccolte in ciuffi da delle guaine fogliari. Le guaine
fogliari consentono a tutta la parte aerea della pianta di spuntare dal
terreno quasi completamente sviluppata e quindi una volta emersa, le
foglie si distendono. I fiori dello zafferano sono di colore
violetto, in numero di 3-5 per pianta, con uno stilo fragile, molto
lungo di colore giallastro, che termina con uno stimma diviso in alto in
tre parti, di colore arancione dai quali si ottiene la tanto preziosa
spezia.
Le zone tipiche in Italia nelle quali si
coltiva lo zafferano sono molto diverse tra loro. In effetti non è una
pianta particolarmente esigente grazie al fatto che la calura estiva e
la siccità sono superate in quanto la pianta è in stasi vegetativa.
L'unica cosa che potrebbe disturbarla sono le gelate improvvise e le
eccessive piogge autunnali che potrebbero ostacolare la fioritura. Non è particolarmente esigente in fatto di
terreni: un terreno leggero, calcareo e profondo è per lei l'ideale.Per maggiori info consulta la fonte clicca qui
ZENZERO: lo
zenzero, il cui nome scientifico è
Zingiber officinale, appartiene alla famiglia delle Zinziberaceae ed è
originario dell'India e dell'Asia tropicale. La particolarità dello
zenzero è il grosso rizoma carnoso dal quale partono i fusti aerei della
pianta. Lo zenzero è da sempre una delle specie principali della cucina
cinese usato essicato
oppure candito. Viene anche utilizzato
come rimedio per svariati disturbi infatti
è uno stimolante, stomachico e
carminativo. In Europa era molto utilizzato durante il Medioevo.Per maggiori info consulta la fonte clicca qui
Un altro articolo è finito, come sempre se vi va lasciate un commento, alla prossima 'puntata' di pillole di vegan




Molto interessante, grazie
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