lunedì 23 settembre 2013

Le piante aromatiche


Questa volta vorrei approfondire il mondo delle piante aromatiche raccogliendo informazioni in giro per il web e raggruppandole in un unico articolo. Elencherò in ordine alfabetico le piante aromatiche e ognuna avrà il link di riferimento sottostante e qualche consiglio sulla coltivazione. Non bisogna necessariamente disporre di un orto o di una terrazza per costruirsi un piccolo spazio riservato alle piante aromatiche, basta un davanzale, ecco il mio

Cosa intendiamo per piante aromatiche? 
Sono quelle piante utilizzate in cucina al fine di aromatizzare i nostri piatti. Il termine pianta aromatica indica piante contenenti sostanze di odore gradevole (aromi), ricche di oli essenziali, la cui funzione biologica si ipotizza possa essere: di difesa dagli insetti fitofagi (insetti che si nutrono di piante), per i quali risultano repellenti; di stimolanti il metabolismo vegetale; nei fiori di attrazione per gli insetti pronubi (gli insetti che trasportano il polline da un fiore all'altro); di agenti allelopatici per la difesa e la competizione con altre specie, e di difesa dagli erbivori. Le piante aromatiche possono essere specie arboree, arbustive o più frequentemente erbacee annuali o perenni
Quali sono gli utilizzi?
Possono essere utilizzate: in cucina come spezie per insaporire i cibi, o prolungare la conservabilità di alcune pietanze, in erboristeria fresche o più frequentemente essiccate per la preparazione di infusi o bevande dissetanti, industrialmente per la preparazione di liquori o amari,in profumeria per la preparazione artigianale di profumi, pomate e creme, nelle industrie chimiche per l'estrazione delle essenze destinate alle industrie alimentari, cosmetiche e farmaceutiche (sempre di più sostituite dagli aromi di sintesi, meno costosi e con caratteristiche costanti), in alcune religioni, gli aromi sviluppati dalle gommoresine e dai balsami sono parte integrante o accessoria della liturgia.

Elenco e caratteristiche delle principali piante aromatiche:

AGLIO: è una preziosissima pianta perenne, bulbosa, originaria delle zone desertiche dell'asia e conosciuta ed usata fin dall'antichità. I fiori quando si formano, sono portati da degli steli fiorali alti dai 40 agli 80 cm che portano alla sommità una infiorescenza fiorale ad ombrella. I fiori sono piccoli portati da dei corti peduncoli, sono bianchi tendenti al rosso-rosa e spesso non si aprono ed abortiscono ancora in bocciolo. La parte che utilizziamo è il bulbo racchiuso da una decina di foglie delle 'tuniche sterili' perchè hanno esclusivamente una funzione protettiva. Ogni bulbo contiene da 6 a 14 bulbilli o spicchi stretti fra loro e ricoperte da scaglie membranose, lo spicchio rappresenta l'organo di moltiplicazione è attacato al fusto. In cucina si può rendere il sapore dell'aglio meno potente togliendo l'anima ovvero la parte centrale. 
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ALLORO: il suo nome deriva dal latino "laurus" che vuol dire "nobile" (avete presente le famose corone d'alloro?).
E' una pianta molto diffusa, soprattutto nei paesi a clima temperato sia in pianura che in collina. Il Lauro cresce spontaneo in tutti i Paesi del Mediterraneo, nelle macchie e nei boschi ed è molto utilizzato nei giardini e nei parchi come pianta ornamentale oltre che apprezzato per la sua fragranza aromatica.  E' una pianta molto rustica che si adatta molto bene a crescere nelle più diverse situazioni ambientali sia in vaso che in pieno campo. Può essere esposta tranquillamente in pieno sole, ma cresce bene anche nei luoghi ombreggiati. E' una pianta che può essere allevata in appartamento perchè se si rispettano le sue esigenze colturali, si adatta anche alla nostra casa.
Le temperature di coltivazione sono quelle tipiche delle regioni a clima mediterraneo. Temperature sotto gli zero gradi centigradi sono tollerate per brevi periodi di tempo. Gradisce una buona circolazione dell'aria ma non tollera le correnti d'aria.E' una pianta che va annaffiata con moderazione durante la primavera e l'estate ogni qual volta lo strato superficiale del terreno si asciuga. A partire dall'autunno e per tutto l'inverno si diminuiscono le irrigazioni e si sospendono se le temperature scendono sotto i 7°C. Attenzione ai ristagni idrici che sono la principale causa di morte delle piante di alloro. 
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ANGELICA: E' diffusa nell'Europa nord orientale mentre in Italia non si ritrova facilmente allo stato spontaneo. La si ritrova solo in alcune zone soleggiate e fresche, riparate dal vento in alcune valli delle Alpi e degli Appennini fino a 3.000 m d'altitudine.
L'Angelica, ha necessità di un clima fresco, umido, con terreni profondi, ben drenati, ricchi di sostanza organica e umidi. Tollera terreni con ph che vanno da 4,5 a 7. E' una pianta tollerante per le basse temperature e sopporta senza grossi problemi gli inverni rigidi. Nel maneggiare l'angelica bisogna usare grande cautela in quanto i suoi succhi (che contengono tra l'altro furanocumarine) sono irritanti per la pelle e causano irritazioni. 

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BASILICO: il suo nome deriva dal greco basilikos «pianta regale» nome attribuito alla sua bontà come pianta aromatica.
E' una pianta annuale erbacea che presenta i fusti eretti che può raggiungere un'altezza di 60 cm. Le foglie del Basilico sono provviste di picciolo, ovali lanceolate, di dimensioni molto variabili a seconda della specie così come il colore che varia dal verde intenso al verde cupo al viola o al porpora a seconda delle varietà. Le foglie sono ricche di oli essenziali che conferiscono il caratteristico aroma.
Le temperature ottimali di coltivazione sono tra i 20 - 25°C ma con un buon tenore di umidità tollera anche temperature più alte. E' una pianta che cresce in pieno sole e può essere coltivata egregiamente sia in vaso che in piena terra. Temperature al di sotto dei 10 °C non sono ben tollerate. Il basilico va annaffiato generosamente ma facendo attenzione ai ristagni idrici che non sono graditi.
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BORRAGINE: E' una pianta molto comune che si ritrova ovunque con i suoi magnifici fiori blu dagli stami quasi neri: nei prati incolti, nei bordi delle strade, lungo i muretti, nei giardini, tra le macerie, ecc. fino a 1000 m di altitudine. Si suppone che sia originaria del Medio Oriente ma oramai è naturalizzata in quasi tutto il mondo. La borragine fiorisce da maggio a settembre ed i semi maturano da luglio ad ottobre.
La borragine è una pianta che non richiede alcun tipo di cura ed è molto facile da coltivare. Cresce ovunque preferendo i terreni asciutti, sciolti ed esposti in pieno sole. Vive tranquillamente in terreni con ph che vanno da 5 a 8. La borragine può essere seminata in primavera direttamente in giardino, nell'orto o in grandi vasi e senza problemi si propaga da sola tanto che se un anno l'avete seminata, state certi che l'anno successivo comparirà da sola tanto da dover essere tenuta sotto controllo. La borragine si può seminare anche in autunno in questo caso la produzione sarà anticipata e le piante saranno più grandi. 
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CAMOMILLA: Di "camomilla" ne esistono numerose specie che spesso si confondono tra loro. Le più utilizzate per le loro proprietà terapeutiche straordinarie sono due: la comune e la romana. Sono tre i caratteri distintivi della camomilla comune oltre al profumo caratteristico: le ligule bianche (i fiori esterni) dei capolini al termine della fioritura sono rivolte verso il basso, il ricettacolo fiorale è conico e cavo nel suo interno senza "pagliuzze" tra i fiori, le foglie sono incise in profonde lacinie. E' una pianta che ama il sole, l'aria ed il caldo viceversa non ama le correnti d'aria ed il vento eccessivo. Predilige i luoghi con inverni miti e con una buona umidità anche se non gradisce l'eccessiva umidità notturna. Si  annaffia regolarmente in modo che il terreno rimanga sempre umido, non fradicio. Un'irrigazione costante, specialmente prima della fioritura e dopo la raccolta dei fiori è importantissima. Attenzione ai ristagni idrici che non sono tollerati. Quando si annaffiano bisogna fare attenzione a non bagnare i capolini. E' quindi da evitare l'irrigazione a pioggia ma preferire quella a scorrimento o per infiltrazione laterale altrimenti i capolini possono annerirsi prima della maturazione. 
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CANNELLA: La cannella o come gli antichi la chiamavano, il cinnamomo, è una spezia molto diffusa ed utilizzata sia nei paesi orientali che occidentali. Il suo nome italiano "cannella" deriva dal latino "canna =canna" per la forma che aveva quando giungeva dai paesi di origine. Questa spezia al contrario della maggior parte delle droghe che si ricavano o dalle foglie o dai fiori, si ricava dai rami o dai fusti. Si utilizza infatti la parte interna della corteccia dei rami più giovani o più frequentemente si taglia la pianta di due anni di età appena sopra il livello del suolo. Le parti tagliate si mettono quindi ad essiccare e via via si elimina la corteccia più esterna e man mano che seccano ulteriormente assumono il classico aspetto a "sigaro" color nocciola che ben conosciamo. I bastoncini possono durare a lungo e conservare tutto il loro aroma purchè conservati in barattolini di vetro sigillati e lontani dalla luce e dal calore. 
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CAPPERO: Si tratta di una pianta perenne suffruticosa, vale a dire con una parte basale legnosa sulla quale si formano ogni anno nuovi germogli che non lignificano ma restano erbacei e che, alla fine della buona stagione, si seccano per ricrescere l'anno successivo. Generalmente la ritroviamo appesa a muretti a secco o lungo le spaccature della roccia. E' tipico, nell'isola di Pantelleria e di Salina trovare piante di capperi nei più nascosti ed impervi affratti rocciosi. Questo è dovuto al fatto che geghi (Tarentola mauritanica) e lucertole (Podacris sicula) sono ghiotte degli essudati zuccherini del frutto e quindi ingerendoli, ingersicono anche i semi che passano indenni attraverso il loro apparato digestivo e sono espulsi con la defecazione ed è in questo modo che le piante si propagano e si ritrovano nei posti più impensabili. Il cappero è una pianta rustica che cresce in zone esposte a sud, assolate, ma al riparo dai venti freddi. Non ha particolari esigenze in fatto di terreno infatti cresce molto bene tra le rocce ed i sassi. E' molto resistente al vento ed alla siccità grazie al suo apparato radicale che si insinua molto in profondità nel terreno. E' una pianta che viene allevata in aridocoltura, vale a dire senza l'apporto di acqua di irrigazione.
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CHIODI DI GAROFANO: Contrariamente a quello che il nome potrebbe far intendere, non ha nulla a che vedere con la pianta omonima, il garofano, ma si tratta di piante originarie dell'Indonesia e oggi molto coltivate in tutta l'Indonesia; nel Sud Africa ed in particolare nel Madagascar ed in Tanzania; in Asia in particolare nelle Filippine, nello Sri Lanka ed anche in sud America. Si tratta di alberi sempreverdi che non superano i 10-15 m di altezza anche in coltivazione vengono mantenuti di dimensioni più ridotte, intorno ai 5 m.L’olio essenziale derivato dai boccioli è un liquido di colore giallino e dall’odore fruttato e molto speziato mentre quello estratto dalle foglie ha un colore marron scuro ed un odore di legno bruciato mentre quello che si ottiene dai rami è sempre di colore giallognolo e con un odore di legno speziato. Già l'antica tradizione cinese ed indiana vuole l'uso dei chiodi di garofano per le loro proprietà antisettiche e antifermentative. Oltre ciò venivano usati anche come antispasmodici, analgesici, anestetici, tonici e stimolanti. Oggi la medicina moderna ha potuto prendere atto che effettivamente questa spezia grazie all'eugenolo sono dei potenti antisettici e antifermentativi. Infatti sono ormai più che note le loro proprietà antimicrobiche tanto che lo stesso Paul Belaiche, il medico considerato tra i fondatori dell'aromaterapia, uno dei principali esponenti della moderna fitoterapia, considerava l'olio essenziale dei chiodi di garofano una delle "essenze maggiori" assieme alla santoreggia, al timo, all'origano ed alla cannella. Per questa sua azione è sempre stato molto usato nella medicina popolare come medicamento per uso locale (impacchi, cataplasmi, problemi dentali o gengivali). 
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CIPOLLA: La cipolla, per via delle radici che si sviluppano molto superficiale, ha necessita di frequenti irrigazioni che devono essere effettuate a bassa pressione e fatte in modo che l'acqua rimanga localizzata negli strati superficiali. In linea generale si può affermare che le maggiori esigenze idriche della pianta si hanno dopo la semina o il trapianto dove un ambiente umido è fondamentale per l'emergenza e l'attecchimento delle piantine e nella fase di ingrossamento del bulbo. Fondamentale è sospendere le irrigazioni circa 20 gg prima della raccolta per favorire la maturazione finale dei bulbi. La parte commestibile è un bulbo che altro non è che l'ingrossamento della parte basale delle foglie che crescono molto strette attorno al vero fusto chiamato "girello o disco", molto corto, fortemente appiattito perchè gli internodi sono molto ravvicinati, largo 1-2 cm che si trova sotto il livello del terreno. I fiori sono di colore bianco, giallo-verdognolo o roseo e la fecondazioni avviene principalmente ad opera degli insetti, soprattutto le api in quanto il polline (maschile) viene emesso molto prima che lo stilo (femminile) sia ricettivo (questo fenomeno si chiama proterandria). 
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CITRONELLA: Si tratta di piante erbacee perenni, sempreverdi, originaria dei paesi tropicali dell'Asia sud-orientale. Sono piante cespugliose che possono raggiungere anche il metro di altezza. Il fusto è rigido, eretto che porta delle foglie nastriformi, di consistenza quasi cartacea e di un bel colore verde intenso tendente al bluastro e ricadenti (ricordano i nostri Chlorophytum) ed entrambi emanano un gradevole profumo agrumato. Tutti noi conosciamo la "citronella" come l'aroma al limone che tiene lontane le zanzare, questo aroma non è altro che il distillato che si ottiene da alcune specie tropicali. 
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CORIANDOLO: è una pianta annuale che si suppone sia originaria del Medio Oriente o forse del nord Africa da dove si sarebbe diffusa, sfuggendo alla coltivazione, in tutto il bacino del Mediterraneo, in Asia ed anche in America. I fiori compaiono all'inizio dell'estate, sono di colore rosato - bianco e riuniti in infiorescenze ad ombrella. Il frutto è di piccole dimensioni e ricorda una piccola sfera di colore giallastro e ricco di scanalature che è la spezia che tutti noi conosciamo. Del coriandolo, per le sue proprietà aromatiche, si possono utilizzare sia le foglie che i semi. Le foglie sono usate prevalentemente nei paesi orientali e nelle americhe mentre non sono usate in Europa dove invece si usano quasi esclusivamente i frutti per aromatizzare vari tipi di pietanze. I frutti di coriandolo sono anche usati nell'industria farmaceutica per aromatizzare i medicinali e nell'industria erboristica per aromatizzare soprattutto i lassativi. Ha un aroma talmente forte che se si masticano i frutti, riescono a neutralizzare anche l'aroma dell'aglio. I frutti vanno consumati secchi in quanto freschi hanno un odore molto sgradevole che perdono con l'essicazione acquistando l'aroma caratteristico del coriandolo. 
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ERBA CIPOLLINA: si tratta di una pianta alta fino a 25 cm che tende a formare dei grandi cespugli. E' provvista di un bulbo ovale avvolto da diverse tuniche di consistenza cartacea di colore bruno che a maturità risulta formato da numerosi bulbilli (spicchi). Le foglie in numero di 3-4 per singola pianta sono di forma cilindrica, cave, prive di peli e guainanti alla base lo scapo fiorale. Sono molto aromatiche e se tagliate emanano un aroma simile a quello delle foglie della cipolla o del porro. Durante il periodo invernale si seccano per poi riemergere con l'arrivo dei primi caldi. L'erba cipollina è rustica, poco esigente, che non richiede particolare attenzioni. Cresce bene sia nelle zone soleggiate che in quelle in leggera ombra. E' una pianta che va annaffiata abbondantemente soprattutto nel periodo estivo facendo attenzione a non lasciare ristagni idrici nel terreno.
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ISSOPO: il genere Issopo appartiene alla grande famiglia delle Lamiaceae dove ritroviamo piante aromatiche molto famose quali la menta, la salvia, la maggiorana, la lavanda, il basilico, l'origano, il timo e tante altre. Si tratta di una pianta erbacea originaria delle regioni mediterranee che si ritrova fino alle zone montane dell’Europa meridionale, nell'Asia occidentale, nel Marocco e in Russia. In Italia cresce spontanea soprattutto nel nord, nei terreni sassosi, calcarei, nelle zone assolate e aride. L'issopo è una pianta molto rustica che si adatta abbastanza bene alle diverse situazioni pedoclimatiche resistendo anche alle basse temperature. E' una pianta che cresce bene anche in vaso pertanto può essere allevata con successo anche in casa purchè sia posizionata al sole. Le annaffiature devono essere molto moderate in quanto è una pianta che cresce bene nei terreni secchi e non tollera gli ambienti umidi.   
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LAVANDA: il nome generico "lavanda" con il quale siamo abituati a chiamare queste piante è stato recepito letteralmente nella lingua italiana dal gerundio latino "lavare" (che deve essere lavato) per alludere al fatto che questa specie era molto utilizzata nell'antichità (soprattutto nel Medioevo) per detergere il corpo. La lavanda è una pianta molto rustica, che ben si adatta alle diverse situazioni pedo-climatiche e cresce spontanea nell'Italia meridionale e la ritroviamo nei terreni aridi e sassosi a formare dei bellissimi cespugli. La lavanda è una specie rustica ma le esigenze ambientali sono leggermente differenti a seconda delle diverse specie ad esempio la Lavandula angustifolia è molto più resistente al freddo rispetto alle altre specie. Sono in ogni caso piante che vivono in pieno sole e non hanno particolari esigenze. La lavanda non gradisce terreni particolarmente umidi per cui tra un'irrigazione e l'altra è opportuno attendere che il terreno si sia asciugato. 
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MAGGIORANA: sono piante erbacee, perenni nei loro luoghi di origine, cespugliose, originarie dell'Africa nord-orientale e dell'Asia centrale. Al contrario del suo parente prossimo, l'origano, non crescono spontanee in Europa ma sono solo coltivate. Eventuali piante spontanee che si possono trovare sono quelle che sono "sfuggite" alla coltivazione. La maggiorana pur essendo una pianta perenne viene coltivata in Europa come annuale in quanto non ha alcuna tolleranza per le basse temperature. Solo nei suoi luoghi d'origine è perenne. Per crescere al meglio e dare tutto il suo aroma deve svilupparsi al sole, al caldo e all'aria. La maggiorana preferisce terreni asciutti, va annaffiato poco e spesso facendo attenzione a non inzuppare il terreno e non lasciare ristagni idrici che non sono tollerati. Le maggiori richieste idriche si hanno quando la piantina è ancora giovane e durante la fioritura.

MENTA:  e' una pianta molto diffusa e coltivata in quasi tutte le parti del mondo a clima temperato, raramente nei paesi a clima tropicale. Il genere è conosciuto per la produzione di olio essenziali presenti nelle ghiandole situate sotto l'epidermide delle foglie. Ciascuna specie sintetizza un'essenza particolare e pertanto alcune specie sono più apprezzate di altre (quale ad esempio la Mentha piperita), in quanto producono oli di maggior pregio. La menta è una pianta che vive bene in diversi climi tanto che si può trovare dall'Alaska al Kenya ma è più frequente dove la primavera è fredda e umida e l'estate è calda e asciutta. Da qui ne deriva che può crescere sia in pieno sole che in zone ombreggiate anche se i luoghi molto luminosi favoriscono una maggiore formazione di oli essenziali così come i giorni lunghi.La quantità di oli essenziali è influenzata positivamente dalle temperature: maggiore è la temperatura, maggiore sarà la produzione di oli essenziali. La menta è una pianta che può essere tranquillamente allevata sia in vaso che in piena terra. Richiede delle annaffiature regolari e generose soprattutto durante il periodo estivo. E' importante non bagnare le foglie quando si annaffia in quanto l'evaporazione fa perdere oli essenziali. 
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ORIGANO: l'origano appartenente al genere Originum, famiglia Lamiaceae, raggruppa piante erbacee, perenni, cespugliose, originarie dei paesi mediterranei. Cresce spontanea nei luoghi assolati e aridi fino a 2000 m s.l.m. ed è coltivata come pianta aromatica e per le sue proprietà terapeutiche. Il nome deriva dal greco "oros = montagna" e da "gamos = splendore, delizia" vale a dire "gioia della montagna" perchè allo stato spontaneo colora con i suoi fiori i pendii montuosi e collinari sassosi e soleggiati. La pianta viene spesso confusa con la maggiorana (Origanum majorana della stessa famiglia) in quanto l'aspetto è molto simile ma il gusto e l'aroma è molto diverso in quanto non contiene gli oli essenziali propri dell'origano.
Per crescere al meglio e dare tutto il suo aroma deve svilupparsi al sole, al caldo e all'aria. Coltivato in luoghi ombreggiati e freschi la qualità e la quantità di oli essenziali diminuisce sensibilmente. Sono le piante che crescono in prossimità delle zone marine che hanno la maggiore fragranza. Man mano che la vegetazione si secca è necessario rimuoverla. Non è una pianta particolarmente grande per cui deve essere fatto accuratamente il controllo delle erbe infestanti. Preferisce terreni asciutti, va annaffiato poco e spesso facendo attenzione a non inzuppare il terreno e non lasciare ristagni idrici che non sono in alcun modo tollerati che causano la putrefazione delle radici. Le maggiori richieste idriche si hanno quando la piantina è ancora giovane e durante la fioritura. 

PEPERONCINO: il peperoncino appartiene al genere Capsicum ed alla famiglia delle Solanaceae che include una serie di piante importanti da un punto di vista alimentare quali il pomodoro, la patata, la melanzana, il tabacco, entrate ormai nell'uso quotidiano di tutti.
L'etimologia del nome Capsicum non è certa: potrebbe derivare dal greco "Kapto = divorare" con riferimento al piccante "che divora". 
Essendo tanti i tipi di peperoncino vi consiglio di consultare direttamente la fonte clicca qui

PEPE:
il piper nigrum è universalmente conosciuto come "il re delle spezie" tanto che nell'antichità era una merce molto preziosa da essere una moneta di scambio. Il Piper nigrum è una pianta perenne, semi rampicante e arbustiva che raggiunge anche i 4-5 metri di altezza con rami arrotondati, lisci con nodi molto larghi. E' una pianta dei climi tropicali che si coltiva bene ad altitudini inferiori ai 1000 m s.l.m. Ama il caldo (temperature medie ottimali sono tra i 25-30°C), la luce, una elevata umidità (umidità ottimale tra il 60-90%) ed un'ottima ventilazione. Le precipitazioni annuali si devono aggirare intorno ai 1500 - 2500 mm, ben distribuite nell'arco dell'anno in quanto periodi troppo lunghi di siccità non sono tollerati.

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PREZZEMOLO: il prezzemolo, il cui nome scientifico è Petroselinum hortense o secondo la più recente classificazione Petroselinum sativum, appartiene alla famiglia delle Apiaceae ed è originario dell'area del Mediterraneo e dell'Asia occidentale. E' una pianta coltivata in quasi tutti gli orti d'Italia ed è molto apprezzata per le sue proprietà aromatiche e medicinali. E' una pianta biennale se coltivata, perenne se allo stato spontaneo. Il prezzemolo è una pianta molto rustica e cresce bene nelle zone a clima temperato in pieno sole ma preferibilmente a mezz'ombra. Le temperature ottimali di sviluppo sono tra i 16-20°C . Temperature sotto 0°C e sopra 35 °C non sono tollerate. Come crescono gli steli fiorali è opportuno eliminarli altrimenti la pianta non produrrà più nuovi steli. Il prezzemolo va annaffiato spesso, quasi tutti i giorni in modo da mantenere il terreno costantemente umido.
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ROSMARINO Il rosmarino appartiene al genere Rosmarinus, famiglia delle Lamiaceae ed il suo nome scientifico è Rosmarinus officinalis. Originario dei paesi del Mediterraneo si ritrova spontaneo lungo la fascia costiera e fino a 1500 m s.l.m. E' una pianta che ama il sole, il caldo e l'aria quindi sono piante che devono essere coltivate all'aperto, anche in vaso, purchè siano tenute in un balcone o in un davanzale. Crescono molto bene lungo le zone litoranee del mediterraneo e tollerano senza alcuna difficoltà l'aria salmastra. E' preferibile però che siano localizzate in zone riparate da eventuali venti freddi che potrebbero sopraggiungere con l'inverno. Temperature al di sotto di 10-15 °C sono mal tollerate  specialmente se la pianta ha già un certo numero di anni. Preferisce terreni asciutti, va pertanto annaffiato poco e spesso facendo attenzione a non inzuppare il terreno e a non lasciare ristagni idrici che non sono tollerati. Le maggiori richieste idriche si hanno quando la piantina di rosmarino è ancora giovane e durante la fioritura. 
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SALVIA: la specie che comumemente siamo abituati ad utilizzare peraromatizzare le nostre pietanze è la Salvia officinalis o Salvia comune una specie perenne originaria dell'Europa delle zone a clima mite. Il suo nome deriva dal latino "salvus=sano, salvo" o "salus=salute" che stanno ad indicare le sue virtù come pianta curativa attribuito dai romani alla S. officinalis. E' una pianta diffusa in tutti i paesi a clima mite e forma dei veri e propri cespugli. I fusti sono dapprima di colore verde, poi con la maturità diventano legnosi, a sezione quadrangolare e molto ramificati. E' una pianta che può raggiungere il metro d'altezza.  La Salvia è una pianta molto facile da coltivare, rustica che vive bene se esposta in pieno sole. E' infatti una pianta sia termofila che eliofila vale a dire che ama il caldo ed il sole. In genere l'aerale di coltivazione arriva fino ai 900 m di altitudine non oltre in quanto i climi troppo freddi non sono tollerati. Sopravvive con difficoltà negli ambienti con inverni lunghi e freddi. E' una pianta che va annaffiata con moderazione, stando attenti a non lasciare ristagni idrici nel terreno che sono la principale causa di morte di queste piante lasciando asciugare il terreno tra un'irrigazione ed un'altra. Sopportano anche la siccità e non amano l'eccessiva umidità atmosferica.  
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TIGLIO: il tiglio è un albero alto dai 15 ai 30 m di altezza a foglia
decidua, con tronco diritto, corteccia liscia che diventa screpolata, grigiastra e con venature longitudinali quando la pianta ha più di vent'anni di età. Presenta la particolarità di sviluppare numerosi polloni alla base che sono normalmente utilizzati per la moltiplicazione della pianta. Il tiglio è un albero che cresce in pieno sole che si adattano abbastanza bene alle diverse situazioni crescendo infatti senza troppi problemi anche negli ambienti urbani e tollerando quindi l'inquinamento atmosferico. Non gradisce però né l'eccessiva umidità né i terreni troppo asciutti. Sono piante molto tolleranti anche alle basse temperature. In queste condizioni però i semi non giungono a maturazione.In genere il tiglio non ha necessità di concimazioni durante la sua crescita, al momento dell'impianto si apporta la sostanza organica. Il tiglio preferisce terreni profondi, umidi, ben drenanti e con ph tendenzialmente acido. Le piante di tiglio durante l'inverno devono essere potate per eliminare i numerosi polloni che crescono alla base della pianta e per contenere il suo sviluppo e dargli la forma desiderata. Le piante coltivate vengono allevate in modo che la loro altezza non superi i 4 m per agevolare la successiva raccolta dei fiori. 
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TIMO: la parola timo deriva dal greco "Thymon" attraverso il latino E' una pianta arbustiva perenne alta fino a 40-50 cm con un fusto legnoso nella parte inferiore e molto ramificato che forma dei cespugli molto compatti. Il Timo è una pianta dai climi temperati che ama il sole. La coltivazione pertanto deve avvenire in pieno sole. Riesce a tollerare per brevi periodi anche temperature di -10-15°C ma se tali temperature persistono per troppo tempo allora è bene proteggere le piante ricoprendole con dei teloni o riporle in luoghi riparati se coltivato in vaso. Non gradiscono le escursioni termiche troppo elevate alla ripresa vegetativa in primavera, con minime al di sotto di 0°C. Se viene coltivato in pieno campo è molto utile fare delle sarchiature. Le erbe infestanti non sono un grosso problema per il timo in quanto, dato il suo rigoglio vegetativo riesce a prevalere sulle malerbe anche se nei primi due anni di vita della pianta è bene tenerle sotto controllo.
"Thymum che indica appunto questa  pianta.
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VANIGLIA: La Vaniglia, Vanilla planifolia Andr.(conosciuta anche come Vanilla fragrans) appartiene alla famiglia delle Orchidaceae ed è una magnifica orchidea originaria del Messico e del centro America che viene coltivata per la produzione di vaniglia. La sostanza responsabile del caratteristico aroma della vaniglia è la vanillina, un principio attivo aromatizzante che quando cristallizza, si trasforma in tanti piccoli aghi scuri ed acquista il caratteristico aroma. La vaniglia è una bellissima orchidea rampicante che può raggiungere una lunghezza anche di 30 m ed ha la particolarità che si riproduce solo grazie ad un insetto che vive esclusivamente in Messico. Fu Charles Morren che scoprì questo fatto e come fecondarla artificialmente. Questo fece si che la sua coltivazione si estese a numerosi altri paesi del mondo tanto che oggi viene coltivata con successo anche in Nuova Guinea, Papuasia e Madagascar. La vaniglia  è l'unica specie di orchidea che fornisca un frutto commestibile.

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ZAFFERANO: è una pianta erbacea provvista di un bulbo abbastanza grande di forma sferica, di 3-5 cm di diametro, e circa 2 cm di altezza dal quale spuntano le foglie lunghe, lineari e prive di picciolo di colore verde molto intenso raccolte in ciuffi da delle guaine fogliari. Le guaine fogliari consentono a tutta la parte aerea della pianta di spuntare dal terreno quasi completamente sviluppata e quindi una volta emersa, le foglie si distendono. I fiori dello zafferano sono di colore violetto, in numero di 3-5 per pianta, con uno stilo fragile, molto lungo di colore giallastro, che termina con uno stimma diviso in alto in tre parti, di colore arancione dai quali si ottiene la tanto preziosa spezia. Le zone tipiche in Italia nelle quali si coltiva lo zafferano sono molto diverse tra loro. In effetti non è una pianta particolarmente esigente grazie al fatto che la calura estiva e la siccità sono superate in quanto la pianta è in stasi vegetativa. L'unica cosa che potrebbe disturbarla sono le gelate improvvise e le eccessive piogge autunnali che potrebbero ostacolare la fioritura. Non è particolarmente esigente in fatto di terreni: un terreno leggero, calcareo e profondo è per lei l'ideale.
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ZENZERO: lo zenzero, il cui nome scientifico è Zingiber officinale, appartiene alla famiglia delle Zinziberaceae ed è originario dell'India e dell'Asia tropicale. La particolarità dello zenzero è il grosso rizoma carnoso dal quale partono i fusti aerei della pianta. Lo zenzero è da sempre una delle specie principali della cucina cinese usato essicato oppure candito. Viene anche utilizzato come rimedio per svariati disturbi infatti è uno stimolante, stomachico e carminativo. In Europa era molto utilizzato durante il Medioevo.
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Un altro articolo è finito, come sempre se vi va lasciate un commento, alla prossima 'puntata' di pillole di vegan 

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